Prendo spunto dai commenti di questo articolo che mostra un simpaticissimo video sul confronto tra due prodotti: l'acqua venduta (quella imbottigliata per intenderci) e l'acqua libera, quella che sgorga dai rubinetti, nato dopo una visita al blog di ilriccio e aver letto il suo articolo "libera l'acqua".
Tutto nasce dallo sfogo di Beppe Grillo che afferma, urla credo sia più appropriato, che sarebbe meglio se ognuno bevesse l'acqua locale: non solo quella del rubinetto, ma anche quelle minerali, in modo da non far percorrere migliaia di chilometri alle bottiglie, in modo da risparmiare gasolio e produrre meno inquinamento.
Poi la disputa si è allargata al PET, ai controlli igienico-sanitari, ai costi. Ne scaturisce una guerra dei poveri tra i fautori dell'acqua minerale e quelli dell'acqua "libera". Con l'atteggiamento che ho visto in giro sino a questo momento, non credo che i sostenitori dell'acqua del rubinetto, e io sono fra questi, otterranno molti risultati.
Il consumatore si convince solo "santificando" la bontà del tuo prodotto e non denigrando l'altrui, specialmente se questo investe ingenti capitali per dire l'esatto contrario. L'unico risultato che si possa ottenere in questa situazione è quello di farsi nemici la quasi totalità degli utilizzatori del prodotto concorrente.
Quindi la strategia dovrebbe essere identica: mostrare a quante più persone è possibile e nel modo più prolungato possibile quanto è buona l'acqua del rubinetto, come ha anche cercato di fare il sindaco Cacciari.
4 commenti:
Concordo, Giuseppe. Il linguaggio positivo è più efficace e piacevole.
E' troppo facile poi finire in rissa e diventa difficile combattere contro un Golia. Devide in giro non ce n'è tanti.
Il garbo è merce rara oggigiorno e, paradosso,spesso più provocatorio della satira.
Quando chiedo acqua al bar puntualizzo: "dal rubinetto". Le facce dei barman... non sempre mi prendono sul serio! allora nasce la breve conversazione e si coinvolgono gli altri avventori. Funziona. Piano piano funziona.
a presto
IlRiccio
Siamo sulla stessa lunghezza d'onda. Chiaro che con pochi mezzi a disposizione le uniche armi efficaci sono la perseveranza e la bontà degli argomenti.
E piano piano funziona.
Già... ed il caro, vecchio, passaparola
ciao :)
ho letto diversi articoli, tra cui quello sul nuovo spot della tim e quest'ultimo sull'importanza del messaggio che lancia uno spot, o qualsiasi altro canale di comunicazione di massa. sono assolutamente d'accordo con te. non capisco quelli della tim da chi siano monitorati, cioè non so chi la gestisce, ma è chiaro che non è gestita da qualcuno o da un gruppo che vuole migliorare le idee di massa, ma anzi cerca di aggredire l'etica universale. e mi fa abbastanza schifo, infatti cerco di essere il meno consumista possibile,e di ricevere meno messaggi pubblicitari possibili, per esserne meno influenzata. facessero riferimento a don chisciotte, o a dante alighieri o manzoni o qualsiasi personaggio letterario universalmente riconosciuto, piuttosto che alla perversione e allannichilimento dei nostri giorni. p.s. ABBASSO LA TIM per le sue scelte.
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