mercoledì 1 ottobre 2008

Storie di web e di coltelli

Notizie dal mondo è il titolo di un mio blog che offre una selezione di notizie pubblicate su quotidiani e riviste di altre nazioni tradotte in italiano.

Attingendo agli organi di informazione estera spesso con i miei post riesco a precedere la stampa ufficiale italiana: a parte la soddisfazione "professionale" molto spesso la notizia rimane nel limbo perchè ha poca visibilità, altre volte i media italiani, dopo un po' battono la notizia ed allora mi ritrovo, non senza sorpresa, ad un brulicare di visitatori che cercano sui motori di ricerca più informazioni sulla notizia.


L'ultimo caso è quello del ragazzo londinese accoltellato alla testa. Il Times ha pubblicato la notizia ieri, ed io puntualmente l'ho tradotta e rilanciata sul mio blog. Inserita in molti socialnetwork e aggregatori non ha suscitato grande scalpore, fino a quando, oggi, hanno cominciato a parlarne i giornali italiani; in particolare, subito dopo il servizio del TG2 c'è stata un'esplosione di richieste su Google e gli altri motori.


Esperienze analoghe da condividere?

mercoledì 10 settembre 2008

Comunicazione ambigua

Vi è mai capitato di leggere un manifesto e di chiedervi se ciò che avete capito è esattamente quello che voleva comunicare l'autore?

Sicuramente sì. Esempi di comunicazione ambigua, o almeno bivalente se ne vedono tanti in giro. Alcuni sono il risultato di disattenzione, se non di pura ignoranza, altri sono creati appositamente per lasciare il lettore nel dubbio o per generare un dibattito.



In questo ristorante non servono scimmie, gatti, cani, topi e vermi. Ovviamente è riferito alla carne degli animali in elenco. O no?

venerdì 29 agosto 2008

Mentire in pubblicità, talvolta è permesso


La pubblicità non deve essere ingannevole, si sa, c'è un'Authority che vigila. A volte però qualche bugia, o meglio, qualche affermazione falsa, passa impunemente tutti i controlli. Perchè? Se la falsità è talmente palese da non trarre in inganno il consumatore non può essere censurata, specialmente se rientra nei comuni modi di dire.

I rotoloni Regina non finiscono mai.
È un esempio, abbastanza noto, di falsa affermazione. E ci va ancora bene che l'art director della campagna non abbia messo un punto in più: I rotoloni Regina non finiscono. Mai. Avremmo avuto un rafforzamento della bugia.
Tuttavia tutti sanno che prima o poi finiscono anche quei rotoloni, altrimenti non si capisce da dove dovrebbe uscire la carta, altrimenti la casa produttrice dopo un po' non avrebbe ragione di esistere.


Qualcuno potrà obiettare che un consumatore poco avveduto, dalla mente innocente, un bambino per esempio, possa considerare come verità assoluta la falsa affermazione ed essere quindi tratto in inganno dalla pubblicità. Sicuramente sarà successo più di una volta che al supermercato il bambino abbia suggerito alla mamma di comprare quei rotoloni che non finiscono mai.

giovedì 24 luglio 2008

Marketing provocazione

Nel martketing di TIM appare un nuovo spot. Dopo la ragazza hippy che annuncia, via sms, ad una schiera di potenziali padri di essere rimasta incinta la TIM va oltre con la provocazione. Il video allude ad un possibile amplesso con animali, anche se di peluche.



Evidentemente l'art director ha scelto una strategia di comunicazione incentrata sulla provocazione.

sabato 19 luglio 2008

La comunicazione nel marketing deve essere positiva

Prendo spunto dai commenti di questo articolo che mostra un simpaticissimo video sul confronto tra due prodotti: l'acqua venduta (quella imbottigliata per intenderci) e l'acqua libera, quella che sgorga dai rubinetti, nato dopo una visita al blog di ilriccio e aver letto il suo articolo "libera l'acqua".

Tutto nasce dallo sfogo di Beppe Grillo che afferma, urla credo sia più appropriato, che sarebbe meglio se ognuno bevesse l'acqua locale: non solo quella del rubinetto, ma anche quelle minerali, in modo da non far percorrere migliaia di chilometri alle bottiglie, in modo da risparmiare gasolio e produrre meno inquinamento.

Poi la disputa si è allargata al PET, ai controlli igienico-sanitari, ai costi. Ne scaturisce una guerra dei poveri tra i fautori dell'acqua minerale e quelli dell'acqua "libera". Con l'atteggiamento che ho visto in giro sino a questo momento, non credo che i sostenitori dell'acqua del rubinetto, e io sono fra questi, otterranno molti risultati.

Il consumatore si convince solo "santificando" la bontà del tuo prodotto e non denigrando l'altrui, specialmente se questo investe ingenti capitali per dire l'esatto contrario. L'unico risultato che si possa ottenere in questa situazione è quello di farsi nemici la quasi totalità degli utilizzatori del prodotto concorrente.

Quindi la strategia dovrebbe essere identica: mostrare a quante più persone è possibile e nel modo più prolungato possibile quanto è buona l'acqua del rubinetto, come ha anche cercato di fare il sindaco Cacciari.

venerdì 18 luglio 2008

Il marketing dell'acqua



Potenza della pubblicità